.jpg) |
Reparto Self Service |
Fare la spesa e' stata una delle sfide piu' difficili di vivere in Nuova Zelanda.
Mi sono ritrovata la prima settimana a rimanere attonita senza riuscire a comprare nulla... era tutto cosi' diverso che ho impiegato tantissimo tempo a orientarmi e capire quali erano i prodotti giusti.
Le stagioni sono capovolte, quindi adesso che e' Novembre trovi i frutti primaverili come le fragole, le verdure come i cetrioli, le melanzane, mentre in luglio e agosto ci sono funghi, verza!! Ma uffa!! Hai uno splendido schema mentale italiano efficace, tipo, da settembre risotto ai funghi, gnocchi di zucca , il pan dei morti a... dover preparare il melone, il gazpacho!! Cioe' il gazpacho ghiacciato a dicembre e gennaio???
E visivamente uno sfacelo... dov'e' la corsia con tutti i tipi di pasta, con i pelati? Vedo solo quelli di patatine e cereali e una corsia infinita di noodles implasticati, che tristezza!
Senza contare i limiti di budget che avevamo.
Noi non siamo una famiglia ricca venuta in Nuova Zelanda a vivere in barca a vela e aprire un ristorante. Siamo una comunissima famiglia italiana che ha la colpa di rientrare nella fascia di eta' professionale piu' colpita dalla crisi europea.
Quindi arrivati qui abbiamo dovuto organizzarci con un budget spesa iniziale che si e' rivelato troppo alto, e io sono stata due mesi a studiare un piano b, fino a che ho trovato la storia di due mamme, una australiana e una neozelandese, che hanno ideato la $21 Challenge.
Praticamente consiste nel riuscire a fare una spesa con soli $21 per 1 settimana al mese, risparmiando in 1 anno la cifra di quella settimana di spesa per 12 mesi, ovvero la cifra per le vacanze.
Avevo sperimentato 1 settimana di spesa a $21 ma e' stata troppo dura, a causa del nostro essere italiani ed avere bisogno di alimenti freschi, ma volevo attuarla a tutti i costi.
Quindi ho deciso di togliere quella settimana dal totale mensile e ogni settimana ho un budget un po' piu' ridotto ma che mi permette di preparare molti piu' piatti freschi.
Armata di calcolatrice giro per i reparti.
Mi ci sono voluti 3 mesi per trovare un ritmo. Scrivevo tutti i piatti che volevo fare, e quelli che venivano bene. E non vi dico i flop e le cose obrobriose che ho dovuto buttare... la pessima qualita' dei bastoncini di pesce, il nuovo gusto di latte e yogurt (addio Yomo) il sapore della carne... La colazione con i deliziosi biscotti italiani, dal Mulino Bianco, ai canestrelli alle brioche? Scordatela Ale.
E niente salumi. NIENTE. [Parentesi: l'unica volta che ho preso il prosciutto cotto la tizia me l'ha messo in un sacchetto tipo quelli della spesa, l'ha chiuso riuscendo a intrappolarci una mosca...]
Niente stracchino e niente mozzarella. Ho dovuto rivoluzionare il nostro modo di mangiare, e per una famiglia non e' così semplice farlo. Bisogna mettersi in testa di cucinare quasi tutto da soli, compreso il pane, alcuni formaggi... puo'sembrare meraviglioso, o un ritorno alle origini, ma quando devi farlo 3 volte al giorno per 365 giorni ogni tanto cedi.
Magari e' stato difficile per me. Forse ero una donnetta un po' capricciosa? Ora di certo non lo sono piu'.
Questa e' stata la parte difficile. Ma vi i raccontero' anche della parte bella, in cui ho scoperto tantissimi prodotti neozelandesi sublimi.
Vi anticipo un paio di cose che mi piacciono da morire: potersi macinare da soli il caffe' al supermercato, constatando quanto sia civile la popolazione qui. Ognuno e' responsabile di lasciare pulita la postazione.
Ah... piccolo particolare... in questo supermarket le cassiere ti mettono la spesa nel carrello senza sacchetti... e tu la devi portare in macchina e rimettere tutto nel baule alla rinfusa. Perfidi ;)